Questo mese sono successe tante cose nel mondo tra Marte, le Olimpiadi, Neil e tutto il resto, per questo ho deciso di discutere di sentimenti.
E' difficile parlare d'Amore. Non sarò né il primo e nemmeno l'ultimo a provarci, ma se proprio devo, io un'idea ce l'ho.
Non c'entrano la pioggia, i cuccioli, i tramonti o camminare scalzi in un prato. E' tutto diverso.
L'Amore mi fa pensare a Guerre Stellari.
La scena nella quale Han Solo spara a Greedo, nella cantina di Tatooine, sono certo che sapete di che parlo.
Luke se ne è appena andato e Han sta per imitarlo. Ma Greedo incombe, gli punta addosso il folgoratore e lo fa sedere di nuovo.
Jabba the Hutt ha messo una taglia sulla sua testa e l'alieno vuole riscuoterla, Han e Greedo sono seduti ad un tavolo, si studiano e parlano.
Da sceneggiatura Han sparerà per primo, ma nella versione “ritoccata” è il cacciatore di taglie ad attaccare. Qualcuno deve aver pensato che Han fosse troppo buono per fare la prima mossa, lui è l'eroe e può solo difendersi. Il famoso “Han Shot First” insomma.
I due giocano, parlano e Han distrae il suo nemico mentre, lentamente, estrae il blaster dalla fondina, sotto il tavolo.
E prima del colpo c'è un attimo, un breve attimo, nel quale il Rodiano dice “da tempo aspettavo questo momento.” E poi il poveretto muore.
E' troppo tardi, avrebbe dovuto capirlo quando ce n'era stata l'opportunità.
L'Amore è questo secondo me: dopo che sei riuscito a scaricarti il peso di alcuni sentimenti, o di un carico di Jabba, trovi qualcuno che ti cerca da sempre e che non vede l'ora di portarti via.
Proprio quando non ci pensavi e pareva andare tutto per il meglio, ecco che arriva quella persona e ti cambia, rimani folgorato, ti apre gli occhi e ti fa sentire il più ricercato dell'universo.
Qualcuno che è stato fortunato a trovarti per primo, in quel bar, proprio mentre i tuoi amici ti avevano lasciato solo e che ti chiede: “Vai da qualche parte?”, e ti convince a sederti a parlare.
L'Amore è un discorso fra un cacciatore di taglie e un contrabbandiere: intenso, mortale e deciso. Chi sparerà per primo? Solo il regista lo sa, e non è nemmeno detto che non cambi idea all'ultimo.
In Amore ci sono quelli che si muovono lentamente, sotto il tavolo, non fanno capire i loro sentimenti e poi non c'è computer grafica che tenga, colpiscono e ti folgorano.
Altri invece ti guardano dritto negli occhi e giocano a carte scoperte, sai perché sono lì, sai cosa vogliono e non hanno paura di dirlo, il rischio di sbagliare mira e morire riversi sul tavolo c'è, è in agguato ma non gli importa, la taglia è troppo alta per perdere l'occasione.
Proprio come il povero Greedo.
Chi ricorderà il suo grande coraggio, quello che lo ha spinto a tentare? Nessun bardo né tanto meno un regista porteranno alla vita le sue gesta, il momento nel quale ha inspirato e si è avvicinato con il suo blaster puntato e ha detto: “Vai da qualche parte?”.
La risposta poteva essere catastrofica, ma è il suo giorno fortunato ed è andata bene. Grazie al cielo ha trovato la Forza di staccarsi dal bancone di quella cantina e andare da lui.
Solo pochi passi e avrebbe potuto riscuotere la sua taglia.
L'amore è il peso delle decisioni, valutare quando agire e quando incassare. Perché non conta da che parte del tavolo stai e nemmeno quanto è alta la taglia sulla tua testa, in Amore conta solo chi spara per primo.
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Complimenti all’autore, uno degli articoli più belli che abbia mai letto! Divertente e pure veritiero!