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Blue Skin, una spettacolare avventura verso le proprie origini | Recensione

Il graphic novel d'esordio di Gitrop si legge tutto d'un fiato

Se pensate che l’unico modo di apprezzare le scene di azione sia sul grande schermo del cinema, non avete mai letto un fumetto che sappia fondere forme e colori per creare effetti speciali altrimenti impossibili. Potete però rimediare leggendo Blue Skin, il graphic novel d’esordio di Gitrop (nome di penna di Giuseppe Tropea, classe 1997) edito da Ottocervo e presentato ufficialmente a Lucca Comics & Games 2022: ci ha impressionato durante questa recensione. Una storia davvero mozzafiato, disegnata con abilità sopraffina.

La nostra recensione di Blue Skin, il fumetto d’esordio di Gitrop

Ardus ha la pelle blu e si nasconde dal resto del mondo. Vive in una casa solitaria, circondata da cartelli che avvertono il pericolo del “uomo esplosivo” (e che ci ricordano quelli della palude di Shrek). La sua unica, magra, compagnia è quella di uno scheletro che chiama Ossobuco. Ma quando viene rapito da un Gremidor, enorme uccello rapace, si trova costretto a collaborare.

Infatti viaggerà con la fenice Marla e porso (una specie di orso polare) Goni, con cui istaura un rapporto di amicizia. Ma non saranno i soli alleati che troverà sulla strada. Perché per una serie di vicissitudini, scopre che non deve solo tornare verso la sua casa solitaria. Invece ha la possibilità di scoprire le sue origini, andando alla ricerca dell’unico altro uomo al mondo con la pelle blu come la sua.

gitrop blue skin recensione ottocervo-min

Un mix di leggerezza ed emozioni, senza età

Leggendo questo romanzo grafico, non avevamo dubbi sul fatto che avremmo voluto consigliarlo a qualcuno: è una lettura talmente appassionante che non si può che condividerla. Ma a chi potremmo consigliarlo? In altre parole, è una storia per ragazzi o per adulti?

Nel corso delle pagine Gitrop gioca con grande abilità con i generi, inserendo azione spettacolare in questa storia fantasy, ma anche punte di comicità davvero divertenti. I personaggi sanno fare battute senza uscire dal loro ruolo nella trama, il cowboy bicheco Manny riesce a fare anche un po’ di “meta-battute” sul suo ruolo di personaggio secondario, senza spezzare la magia di questa trama. Ma ci sono anche diversi momenti potenti a livello emotivo. Blue Skin non ha paura di far piangere chi legge (anche se ci siamo sforzati di non bagnare di lacrime la copia dataci per la recensione).

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Il paragone che ci viene in mente è quello con la serie animata Avatar, e se l’avete vista saprete che è un grande complimento. Gitrop ci porta a conoscere un mondo fantasy, ci fa ridere, ci emoziona. E non importa se chi legge ha dodici anni o cento: non potrà smettere di voltare le pagine fino alla fine.

La luce crea effetti speciali mozzafiato

Già dalla prima immagine nella prima pagina, Blue Skin mostra la grande abilità di Gitrop nel creare effetti di luce sulla pagina stampata. Ma la bellezza del disegno e dei colori nel mondo del fumetto serve a poco se serve la storia. Ma alla prima scena di azione (che vi mostriamo pur consapevoli dello spoiler), abbiamo capito che la luce in Blue Skin serve per creare effetti speciali più che cinematografici.

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Con matita e colori, l’autore riesce a creare scene che richiederebbero l’intero team degli effetti speciali del MCU e di Star Wars per portare su pellicola. I contorni netti e riconoscibili dei personaggi aiutano a usare la luce per mostrare (anche in negativo) come si comportano tutti durante le scene d’azione corale, con risultati davvero ottimi.

Queste scene potenti, che danno una cadenza ancor più ritmata alla trama ben congegnata, ci spingevano a voltare la pagina di corsa per scoprire cosa stava succedendo. Anche se lo facevamo a fatica, perché volevamo darci il tempo di assorbire appieno il fascino di questi disegni. Siamo davvero rimasti impressionati.

Recensione di Blue Skin: una storia che soddisfa e personaggi che non si può non amare

Se l’abilità eccezionale nel disegnare l’azione è quella che ci ha imposto di iniziare a scrivere questa recensione appena finito di leggere Blue Skin, la storia funziona davvero molto bene. I viaggi fantasy rischiano spesso di risultare troppo lunghi e ripetitivi, ma il mondo in cui viaggiano Ardus, Marla e Goni non ammette ripetizioni.

Ogni scenario risulta abbastanza diverso da coinvolgere i protagonisti in maniera interessante, ogni nuovo personaggio cambia la direzione della storia. E i tre protagonisti hanno una chimica divertente, che fa sentire chi legge parte di un gruppo speciale. Ma arrivati alla fine, vedrete che ogni dettaglio della storia torna in gioco e serve a chiudere la trama in maniera originale e soddisfacente (anche se una parte di noi spera tanto in un sequel).

Blue Skin ci è piaciuto molto, tanto che ci abboneremmo a qualsiasi servizi di streaming proponesse a Gitrop di creare una serie animata dedicata a questo mondo. Ma per qualsiasi animatore sarà difficile rendere l’azione più entusiasmante di quella che vive sulle pagine di questo graphic novel.

Correte a comprarlo sul sito di Ottocervo.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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