Nei primi mesi di quest’anno, uno studio aveva proposto che i vari fossili attribuiti al Tyrannosaurus Rex, anche noto come Tirannosauro, appartengono in realtà a tre specie distinte. Un nuovo studio rifiuta questa ipotesi, sostenendo si tratti invece di una sola specie. Ecco i dettagli del dibattito in corso.
Quante specie di Tirannosauro esistono?
La prima ricerca, uscita a marzo e condotta dal professor Scott Persons del College di Charleston insieme ai suoi colleghi, dopo aver analizzato i denti e le ossa delle gambe di 38 esemplari di T. Rex aveva concluso l’esistenza di tre specie distinte.
La prima, apparentemente più ancestrale rispetto alle altre, era stata nominata Tyrannosaurus imperator. Le altre due, secondo l’ipotesi discendenti dalla prima, sarebbero il Tyrannosaurus regina e il “classico” Tyrannosaurus Rex. La prima presenta un profilo più snello e un femore più sottile, mentre la seconda era di stazza più pesante e con ossa della gamba più spesse. Delle differenze sono state evidenziate anche nei denti, a supporto della divisione in più specie.
La smentita
Un nuovo studio, condotta da James Napoli del Museo Americano di Storia Naturale di New con i suoi colleghi, ha però criticato il precedente studio. Rianalizzando i dati con un metodo leggermente diverso, con meno assunzioni su come i campioni dovrebbero essere divisi in specie, è emerso come sia possibile giustificare tutte le variazioni considerando comunque tutti i campioni come parte di un’unica specie.
Lo studio ha trovato anche delle criticità nella misurazione dei denti. Secondo Napoli, le misurazioni in molti casi non corrispondono. Per i denti mancanti sembra sia stata ad esempio presa come misura quell’alveolo dentario (dove si inserisce il dente nella mandibola), che però è un’assunzione scorretta.
Persons ha risposto allo studio riconoscendo l’utilità del lavoro di rianalisi, ma riaffermando la validità della sua ricerca originale. Non considera infatti il metodo di analisi usato dal team di Napoli superiore al suo. Altri archeologi però vedono lo studio di Napoli come una conferma dei loro dubbi sul paper di Persons.
Il prossimo passo sarò quello, da parte di altri ricercatori, di analizzare ancora una volta i dati ed eventualmente altri fossili. Rimane infatti la possibilità, anche senza considerare tre tipi diversi di Tirannosauro, che alcuni dei fossili attribuiti al T. Rex appartengano effettivamente ad altre specie.
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