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Monsters: l’autore di One Piece ci porta fra samurai, moschettieri e draghi | Recensione

Un samurai e un moschettiere, una città da western e un drago. In più di 25 anni di One Piece, Eiichiro Oda ha dimostrato di avere talmente tanta fantasia che non ci stupisce sappia raccontare storie (sotto forma di manga o anime su Netflix e sul canale tematico di Prime Video “Anime Generation”) anche senza pirati: il genio dell’autore dovrebbe convincervi, da solo, a guardare Monsters — 103 Mercies Dragon Damnation, l’anime che vi raccontiamo in questa recensione. Una storia che l’autore ha scritto alcuni anni prima dell’inizio dell’avventura di Luffy, ma che potrebbe avere legami interessanti con quella avventura. E che in poche pagine di manga e venticinque minuti di anime, dimostra il talento di quello che sarebbe diventato il mangaka di maggior successo di sempre.

La nostra recensione di Monsters, lo spin-off di One Piece

Eiichiro Oda pubblica un capitolo di One Piece (quasi) ogni settimana dal 1997. Molti dei suoi fan, non ricordano nemmeno un periodo prima della partenza del viaggio di Luffy — molti non sono nati in un mondo dove i pirati di Cappello di Paglia erano già un successo. Ma anche un genio come Oda ha dovuto dimostrare il proprio valore una storia breve alla volta, pubblicando manga di poche pagine su Shonen Jump.

È il caso di Monsters, che Oda pubblica nel 1994. Una storia dalla ricetta fantasiosa: lo stesso autore la definisce “un miso fatto in casa di samurai e marinara di cavaliere medioevale, aromatizzata da un film dei cowboy” a cui aggiungere un contorno di “zuppa di drago” e una bottiglia di “rosé cavalleresco”.

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Una storia che dimostra come il talento di Oda fosse già innegabile anni prima di iniziare questa storia. A cui l’autore sembra molto legato — i fan negli anni hanno trovato diversi richiami alle avventure di Ryuma in One Piece. Tanto che Netflix ha valuto portare in streaming il suo adattamento, dopo aver visto il grande successo della serie live action dedicata alla Ciurma di Cappello di Paglia (anche se potete trovarlo anche sul canale tematico “Anime Generation” di Prime Video). E noi non potevamo perdercela.

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Un racconto semplice, ma fonde generi diversi

Nel manga quanto nell’anime diretto da Sunghoo Park, l’inizio della storia ha un sapore fantastico. Un castello illuminato dalla luna, le guardie uccise. E una voce narrante che spiega che dieci anni fa qualcuno rubò il Corno di Drago, una reliquia capace di poteri misteriosi.

Poi, però, la scena cambia e vediamo una città di frontiera, dove arriva un samurai affamato. L’unica persona che sfama il samurai Ryuma è la cameriera Flare. Che nonostante il sorriso ha un passato tremendo: è l’unica sopravvissuta all’attacco di un drago, che sette anni prima distrusse il suo paese. Il suo salvatore, Shirano, è tornato in città e sta bevendo un tè caldo. Maestro spaccino, con i baffi e il cappello da moschettiere, deve tornare subito in missione. Ma uscendo dal locale, il fodero della sua spada tocca quello di Ryuma, che scatta in piedi per combattere.

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La foga di Ryuma gli gioca brutti scherzi: dopo aver lasciato il locale, con la promessa di sdebitarsi con la cameriera che l’ha sfamato, un altro litigio finisce nel peggiore dei modi. Dopo anni, riappare il corno di drago e condanna la città. Un attacco sta per arrivare e distruggere il paesino di frontiera.

Ma i draghi non sono gli unici mostri a cui allude il titolo di Oda: fra colpi di scena e scene dal forte carico emotivo, questo anime di soli 25 minuti riesce a raccontare una storia che saprà sorprendervi. Dimostrando come, già agli inizi della sua carriera, il mangaka di One Piece sapesse come raccontare storie avvincenti in poche pagine (o pochi minuti del manga).

Lo stile di One Piece prima di Luffy | Recensione di Monsters di Eiichiro Oda

L’anime diretto da Sunghoo Park adatta in maniera molto fedele il manga scritto nel 1994 da Eiichiro Oda, pur cambiando molto l’aspetto dei personaggi. Ma pensiamo che anche lo stesso Oda, oggi, disegnerebbe in maniera diversa Shirano e Flare — il suo stile è cambiato molto negli anni.

Tuttavia, Oda mostra già in questa storia (vecchia ormai di trent’anni) molti degli elementi che ritornano anche in One Piece. Il fatto che Ryuma giuri fedeltà a Flare dopo che lei lo ha sfamato, ha tutto il sapore di Luffy: i modi del samurai sono diversi da quelli del pirata, ma i valori dei due personaggi sono simili.

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Ma Ryuma ha anche un po’ dello stoicismo di Zoro, personaggio di One Piece che ricorda molto il samurai. E che forse ha anche qualche legame con lui, di cui vi parliamo dopo l’avviso in rosso dello spoiler alert: se volete evitarli, saltate fino al prossimo sottotitolo.

SPOILER ALERT: Parleremo di eventi legati alla saga di Thriller Bark e accenneremo a dettagli dell’arco di Wano

Quello che succede in Monsters entrerà a far parte delle leggende del mondo di One Piece, tanto che il suo protagonista, Ryuma, giocherà un ruolo attivo nelle avventure dei pirati di Cappello di Paglia. Anche se avvenuta centinaia di anni prima che Luffy salpasse in cerca del tesoro di Roger, Monsters fa parte del canone di One Piece.

Nella serie piratesca, incontriamo Ryuma centinaia di anni dopo la sua morte. Diventato una leggenda (definito un “Dio della Spada” nel manga), meriterebbe il riposo dopo anni di avventure. Invece, Gekko Moria lo riporta in vita utilizzando l’ombra di Brook. Sebbene l’ombra dia a Ryuma il carattere e lo stile con la spada dello scheletro musicista, la forza fisica del suo corpo e la sua potente spada nera Shusui lo rendono più forte. Solo Zoro riuscirà a sconfiggerlo in duello e Ryuma gli donerà la sua spada, riconoscendo il suo valore.

Nell’arco di Wano, alcuni dei samurai riconoscono la spada di Zoro come quella di Ryuma e gli chiedono di restituirla alla sua tomba. In cambio, Zoro prenderà Enma, appartenuta a Oden. Inoltre, apprendiamo che Ryuma faceva parte del clan Shimotsuki: Zoro è un discendente di questo grande samurai.

Una storia da recuperare

Monsters mostra il talento di Oda prima di One Piece e, per i veri fan della serie, è una lettura consigliatissima. Una storia che non è essenziale per i fan, ma che siamo certi vi piacerà quanto è piaciuta a noi: in poco tempo, riesce a farvi innamorare di Ryuma e Flare — un’abilità che Oda ha dimostrato con ormai decine di personaggi secondari.

Se volete recuperarla, non c’è momento migliore. Netflix e Anime Generation (canale tematico di Prime Video) hanno messo in streaming Monsters 103 Mercies Dragon Damnation (riferimento a una mossa di Zoro), potete trovarlo qui. Inoltre, per l’occasione, trovate online anche il manga ufficiale di Shonen Jump (in inglese). Chi poi vuole leggere anche altre storie brevi di Eiichiro Oda, le può trovare nel volume Wanted!

Avete già visto Monsters? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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